Barge – Era stato assunto da una ditta di ristorazione di Barge per effettuare il recupero crediti, ma si era intascato 4.560 euro di fatture e si era appropriato anche di parte del carburante con cui avrebbe dovuto fare il rifornimento per il furgone aziendale e per il quale aveva chiesto il rimborso: a processo con l’accusa di appropriazione indebita, il cuneese G. P. è stato condannato dal Tribunale di Cuneo. Tra l’agosto 2017 e il marzo 2018, all’uomo era stato affidato l’incarico di incassare 15 fatture emesse nei confronti di alcuni clienti della ditta. Le fatture, per un totale di 4.560 euro, erano state effettivamente pagate, ma la somma non arrivò mai al proprietario della ditta C. R., il quale si accorse dell’ammanco telefonando personalmente alle ditte interessate.
Dal calcolo dei chilometri percorsi dal furgone aziendale risultò inoltre che l’imputato si sarebbe appropriato di parte del carburante chiedendo anche il rimborso per 420 euro. In Tribunale ha testimoniato un dipendente del benzinaio di Saluzzo che vide G. P. rifornire sia il furgone aziendale sia un’auto privata con lo stesso carburante.
Scoperto dal suo datore di lavoro, l’uomo accettò di firmare una scrittura privata per il risarcimento della somma, ma pagò con un assegno scoperto. Per lui l’accusa ha chiesto una condanna a quattro mesi di reclusione e alla multa di 400 euro, mentre la difesa, ribadendo l’esistenza di una scrittura privata, ha ricollocato il fatto nell’ambito dell’illecito civile chiedendo l’assoluzione. Il giudice ha condannato l’imputato a quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa con i benefici della sospensione della pena.