Cuneo – Due macchine erano ferme sulla provinciale 25 tra Villafalletto e Tarantasca in direzione Saluzzo, perchè aspettavano che l’auto davanti a loro svoltasse nella stradina a destra da dove stava uscendo nel frattempo un trattore. La Citroen rossa di S.S. che le seguiva le sorpassò ma si trovò la Volvo di P.V. che proveniva in senso opposto. Per evitare lo scontro frontale P.V. scartò prima a destra e poi a sinistra finendo in un campo.
“Eravamo tre auto affiancate sulla strada – ha dichiarato la parte offesa – ho sentito l’urto dello specchietto e poi ho dovuto sterzare per evitare lo scontro”. Nell’urto sul terreno accidentato il conducente si ruppe una vertebra e dovette stare fermo dal lavoro per 6 mesi, per questo motivo S.S. che era alla guida della Citroen è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni gravi.
Oggi (martedì 18 febbraio) in Tribunale sono stati ascoltati i testimoni di quell’incidente avvenuto il 26 marzo del 2018 e il perito del pubblico ministero che scrisse una relazione sulla dinamica dell’urto al fine di stabilire se effettivamente l’uscita di strada della Volvo avvenne autonomamente o nel tentativo di eseguire una manovra salvavita. La ragazza che era alla guida di una delle due auto ferme in attesa che avvenisse quel passaggio di auto e trattore, ha riferito di aver visto la Citroen che sorpassava e la Volvo che veniva dalla direzione opposta, nello specchietto retrovisore vide che l’auto usciva di strada e finiva nel campo.
Il perito del pubblico ministero ha dichiarato che sulla fiancata della Citroen non c’erano ammaccature o rigature che testimoniassero l’urto con l’atra vettura, ma che l’affiancamento tra la due auto doveva essere avvenuto quando la Citroen aveva appena iniziato il sorpasso delle due macchine ferme davanti a lui, in un punto dove era chiaramente vietato il sorpasso. Considerando il fatto che l’imputato si fermò a prestare soccorso e che c’è stato risarcimento del danno, l’accusa ha chiesto una condanna a 6 mesi di reclusione con sospensione della pena.
La difesa ha contestato invece che ci fosse stata responsabilità dell’imputato nella manovra del conducente della Volvo e ha chiesto l’assoluzione. Il giudice ha condannato S.S. a 2 mesi di reclusione e 6 mesi di sospensione della patente.