Dronero – È proseguito al Tribunale di Cuneo il processo per maltrattamenti in famiglia a carico di due cittadini, fratello e sorella, originari della Costa d’Avorio, e di cui sarebbe vittima una ragazzina di 13 anni, nipote acquisita dell’uomo, sposato con la zia della bambina. Era stato proprio K. F., lo zio acquisito ad avviare nel 2015 la pratica per il ricongiungimento familiare, spacciandosi per il padre della ragazzina. Nel 2017 ci fu il primo ricovero in ospedale per ferite e contusioni, giustificate con cadute. Poi un ricovero di dieci giorni nel 2018 per una ferita alla testa e poi l’ultimo episodio del marzo 2018 in cui la stessa bambina a chiamò il 112 perché aggredita in casa da K. F.; in seguito a quell’episodio la bambina fu affidata ad una coppia di Dronero.
Stando a quanto denunciato ai Carabinieri, la ragazzina avrebbe subito vari maltrattamenti, obbligata a svolgere tutti i lavori di casa e a occuparsi dei cuginetti dopo la morte della zia avvenuta nel 2018; sarebbe stata legata e picchiata in varie occasioni e per punizione le facevano saltare i pasti. Nel corso dell’ultima udienza è stata ascoltata N. K., sorella di K. F., la quale ha negato di aver mai picchiato la ragazzina o di aver mai visto il fratello picchiarla. In varie occasioni l’avrebbe semplicemente sgridata perché in casa trattava male i cuginetti, figli di F. K., con il quale i rapporti non erano buoni perché lei aveva un atteggiamento arrogante. L’udienza è stata aggiornata al 14 febbraio per ascoltare gli altri testi, tra cui proprio la parte offesa.