Cuneo – Nella tarda mattinata di oggi (sabato 23 novembre) si annuncia un peggioramento della situazione già difficile per il maltempo, con piogge abbondanti in alcune zone della Granda, mentre in montagna le precipitazioni sono di carattere nevoso. L’allerta è più forte per la parte orientale della provincia, in particolare le valli Tanaro e Bormida, l’albese e il monregalese. Già erano scattate le chiusure delle scuole sia a Mondovì sia nei paesi dell’Unione montana Alta Langa, per le precipitazioni previste, iniziate nella notte. Piogge anche abbondanti, in particolare nell’albese e sulle valli Tanaro e Bormida, dove è stata diramata un’allerta arancione per pioggia fino alla mezzanotte di oggi (sabato 23 novembre); l’amministrazione della capitale delle Langhe ha attivato il Centro operativo comunale, come previsto dal protocollo del piano di emergenza di Protezione civile, e ha invitato i cittadini a prestare attenzione, a limitare gli spostamenti e a non sostare sui ponti dei fiumi in piena (nella foto, il Tanaro in piena in un’immagine di repertorio).
“Le precipitazioni delle ultime ore – fa sapere Arpa Piemonte – hanno determinato un incremento dei livelli idrometrici di tutti i corsi d’acqua del reticolo secondario; nelle prossime ore sono attese ancora piogge intense e diffuse su tutta la regione, in particolare su astigiano, alessandrino e cuneese orientale. Previsti inoltre un incremento delle precipitazioni anche nel verbano, nell’alto novarese, vercellese e torinese. Si attendono aumenti repentini significati dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua del settore sud-occidentale, anche con superamenti delle soglie di pericolo. Dal pomeriggio, la persistenza delle piogge determinerà incrementi dei corsi d’acqua anche sul reticolo idrografico del settore nord-occidentale”.
Il maltempo e la gravità dell’allerta sull’albese fanno anche “saltare” un appuntamento che era dedicato proprio all’alluvione, quella del 1994: la Regione, in accordo con Protezione civile e Prefettura, ha deciso di annullare l’evento per ricordare i 25 della “grande alluvione”, a cui erano attesi anche il presidente del consiglio e il ministro degli interni di allora, Silvio Berlusconi e Roberto Maroni.