Cuneo – È proseguito nella mattinata di giovedì 21 al Tribunale di Cuneo il processo per circonvenzione d’incapace in cui è imputato A. L., un pensionato 80enne accusato di aver cercato di approfittare dello stato di necessità del cugino, che era stato colpito da ictus, per ottenere la delega a operare sul conto bancario del parente e per aver cercato di farsi nominare, insieme a sua figlia, erede dei beni dell’uomo. Un fatto particolarmente delicato e complesso: verso la fine del 2017, L. G. L. fu colpito da ictus e anche sua moglie in quel periodo era ricoverata. A occuparsi di tutte le incombenze amministrative e dei tanti pagamenti che c’erano da fare, era A. L. proprio su richiesta del cugino malato. Dopo il ricovero in ospedale l’anziano era stato trasferito insieme alla moglie prima alla casa di riposo di Caraglio e poi all’hospice di Busca. Era un periodo di convalescenza durante il quale, stando a quanto riferito oggi in aula da una Oss dell’hospice, il signor L. G. L. “ci raccontava del suo lavoro in Marina, rispondeva a tono anche se a volte le risposte potevano essere non inerenti”. “Andavo a dargli da mangiare e a portare indumenti puliti, ci parlavo normalmente”, ha riferito la badante della coppia. Fu in quel periodo che L. G. L. firmò ben due testamenti a favore del cugino e della figlia di quello. Testamenti su cui la difesa ha chiesto una perizia calligrafica.
È stato proprio l’anziano convalescente a denunciare in seguito le pressioni del cugino per avere deleghe più ampie nel gestire i conti dell’uomo. Pressioni tali da indurlo a raccontare tutto a un parente Carabiniere e da cui in seguito partirono le indagini. “Fui contattato da un maresciallo di Borgo – ha raccontato il medico di famiglia che ebbe in cura i coniugi durante la permanenza a Busca – mi disse che c’erano stati dei problemi e che era in corso un’indagine, per questo la coppia si sarebbe spostata in un’altra casa di riposo”. Il processo proseguirà il 12 dicembre.