Torino – Per i 250 anni della Scuola di Veterinaria di Torino, prima in Italia e quarta nel mondo, voluta dal re sabaudo Carlo Emanuele III, oggi, giovedì 31 ottobre, viene emesso un francobollo ordinario (1,10 euro) appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sapere”, dedicato alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino. Il francobollo ed i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi, possono essere acquistati presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Torino, Genova, Milano, Firenze, Napoli, Roma, Roma 1, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.
La storia
“La Scuola di Veterinaria di Torino – dice Marco Galloni del dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino -, prima in Italia e quarta nel mondo, fu voluta dal re sabaudo Carlo Emanuele III; inaugurata nel 1769 a Venaria Reale, ebbe quale direttore Giovanni Brugnone, allievo di Claude Bourgelat, fondatore della Scuola di Lione nel 1762. Fino ad allora, la cura della salute degli animali, per lo più cavalli e bovini, era stata affidata ai maniscalchi, che non avevano alcuna reale nozione scientifica e proponevano rimedi fondati su credenze popolari. In quello scorcio di Settecento, l’agricoltura stava attraversando un periodo di sviluppo e si voleva porre un argine al dilagare in Europa di malattie infettive provenienti dall’Oriente che decimavano gli animali nelle stalle, mentre forte era la richiesta di cavalli per l’Esercito e necessitava la garanzia di cure per la loro salute, anche per i capi di bestiame. La nascita delle Scuole di Veterinaria fu la risposta a queste esigenze; l’insegnamento richiedeva un serio studio dell’anatomia e della fisiologia animale e parallelamente si sviluppava la chirurgia, partendo dall’esperienza di quella per l’uomo, mentre crescevano, seppur lentamente, le capacità di diagnosi e di terapia farmacologica. La storia della Scuola torinese risentì del susseguirsi dei cambiamenti del clima politico, che portarono anche a temporanee chiusure e a vari trasferimenti. Fino al 1793 la Scuola rimase a Venaria Reale, poi fino al 1798 fu insediata nella Mandria di Chivasso, per spostarsi poi a Torino, nel castello del Valentino, nel periodo del governo francese e napoleonico, ove rimase fino al 1813. Con la Restaurazione e il ritorno sul trono di casa Savoia, ritornò a Venaria Reale; nel 1834 andò a Fossano e nel 1841 fu nuovamente portata a Venaria Reale, come parte dell’Istituto Agrario, Veterinario e Forestale, che ebbe breve vita. Nel 1851, si ebbe la riapertura ancora nel castello del Valentino e nel 1859 la Scuola si insediò negli edifici di Via Nizza 52. Nella seconda metà dell’Ottocento, la medicina degli animali conobbe un forte sviluppo: i chirurghi poterono utilizzare l’anestesia e capirono l’importanza della disinfezione e della sterilità. Con la microbiologia, le cause di molte malattie furono scoperte e si svilupparono vaccini e sieri utili anche per l’uomo. Le tecniche diagnostiche si giovarono di nuovi strumenti e, grazie ai microscopi, agli apparati radiografici e alle analisi chimiche, si riconobbero patologie prima ignote. Gradualmente l’importanza del cavallo si ridusse, sia nella vita civile che in quella militare e, nel Novecento i motori – a vapore, a scoppio ed elettrici – sostituirono la trazione animale e il veterinario diresse le proprie competenze verso altri animali. Nel mondo rurale, assunsero maggiore importanza gli allevamenti dei volatili, del coniglio, del maiale, dei pesci; crebbero le competenze nella zootecnia, mentre maggiore attenzione fu rivolta agli animali d’affezione, tipicamente cani e gatti. Il veterinario diviene poi anche l’ispettore dell’igiene nei macelli e in tutte le fasi di lavorazione degli alimenti di origine animale, a difesa della salute umana. La sede di Via Nizza, seppur danneggiata durante la seconda guerra mondiale, ospita la Facoltà fino all’anno 1999, quando si inaugura il campus universitario di Grugliasco. Nel 2012, nasce infine il Dipartimento di Scienze Veterinarie, che riunisce gli insegnamenti di tutte le discipline del corso di studi magistrale e di un corso triennale e afferisce alla Scuola di Agraria e di Medicina Veterinaria”.