Cuneo – “Senza lavoro siamo tutti disabili, il lavoro è la risposta alle esigenze di tutte le persone, anche di chi fatica di più. Noi dobbiamo essere i primi a generare ricchezza, non dobbiamo vergognarcene, perché creiamo e distribuiamo a tutta la comunità. Non siamo nella società per estrarre valore ma per creare valore aggiunto. Dobbiamo andare sul mercato, giocarcela e competere con le altre aziende nelle nostre filiere”: è stato questo uno dei passaggi più significativi nell’intervento di Stefano Granata, presidente nazionale di Federsolidarietà (la rete di cooperative sociale di Confcooperative), a conclusione dell’incontro “Fuori posto. Il lavoro dove non te l’aspetti. Storie di successo della cooperazione sociale di inserimento”, a Cuneo da Ping nella mattinata di oggi (venerdì 25 ottobre).
Tante le testimonianze, da tutto il Piemonte, su come la cooperazione sociale di inserimento (“la più grande azienda in Italia, con 60.000 addetti”, ha ricordato Granata) riesca a dare risposte economicamente e socialmente importanti: Andrea Masante (alta moda), Maurizio Bergia (agricoltura), Mauro Fedele (ambiente), Paolo Tallone (ristorazione), Bruno Maestri (componentistica).
E tanti gli spunti dalla tavola rotonda tra pubblico e privato, per un nuovo rapporto che non passi soltanto attraverso contributi e commesse ma che possa pensare nuovi strumenti adeguati al mercato: Giuliana Fenu (Direzione Competitività Regione), Gianfranco Bordone (Direzione Coesione sociale Regione) e Stefano Granata (presidente nazionale Confcooperative Federsolidarietà), moderati da Chiara Genisio (direttore Agd Piemonte), hanno discusso di “Competitività e inclusione: un binomio possibile?”.