Cuneo – Ingegno, passione e amicizia condiscono le ore passate a costruire sei violini con legni nostrani. Natalino Taricco e Pier Luigi Giraudo hanno vinto la scommessa con se stessi nata dall’incontro fortuito con un vecchio violino: “Mi ha fatto pena vederlo lì a terra”, dice Taricco.
Il risultato sono sei violini costruiti con legni non convenzionali. Non i classici acero e abete rosso, ma un pezzo di mogano recuperato quasi per caso, poi larice, gelso, noce e infine ulivo. Ogni legno vibra in modo diverso, spiegano, cosicché hanno ragione quando presentano il sesto violino, Rococò il “ribelle” perché nato dall’assemblaggio di legni diversi.
Infine ci pensa Marianna Brondello a far vibrare le loro casse armoniche. Un suono che soddisfa la passione e fa passare in secondo piano anche le eventuali imperfezioni colte da orecchie attente e raffinate musicalmente.
I violini di Taricco e Giraudo saranno esposti a settembre alla Mostra di arte e mestieri che annualmente si svolge a Madonna delle Grazie.