Sabato 7 luglio, con il punteggio di 6-7, 6-4, 7-5 sul campo centrale del Country Club, il 29enne dominicano José Hernandez Fernandez si è aggiudicato l’International Country Club “Memorial Francesco Molino” superando in finale Francesco Forti, classe ’99 di Cesenatico, al termine di una sfida combattuta ed appassionante. Preceduto dal minuto di silenzio in ricordo del giudice arbitro Federico Gonella, l’ultimo atto del torneo ITF 25000 $ di Cuneo ha vissutto un primo set molto equlibrato: il primo allungo è di Forti (3-1), presto ripreso da Hernandez Fernandez (3-3), il giovane azzurro cerca di spezzare il gioco regolare dell’avversario con alcune palle corte, tanto da piazzare il passante di dritto che vale il secondo break (5-3), non sufficiente però a chiudere i conti vista la reazione del dominicano (5-5); esito della prima partita al tie-break ed è Forti a imporsi per 8-6 grazie a quattro punti consecutivi. A fare la differenza nella seconda partita è il gioco numero 10, vinto da Hernandez Fernandez alla seconda palla break per il 6-4 che riporta in parità l’esito della finale. Nel terzo e decisivo set il tentativo di fuga di Hernandez Fernandez (3-1) è annullato da Forti, ma dopo un gioco vinto senza difficoltà, il tennista dominicano numero uno del torneo è riuscito a strappare il servizio all’avversario, imponendosi per 7-5. Forti, numero 418 del mondo e ottava testa di serie a Cuneo, aveva conquistato la finale superando nell’ordine gli italiani Balzerani (6-3, 6-2) e Giacomini (7-5, 5-3 e ritiro), gli olandesi Sels, testa di serie numero 2 (7-6, 6-4), e Brouwer, testa di serie numero 6 (4-6, 6-1, 6-4). Il cammino di Hernandez Fernandez, numero 273 Atp, ha visto invece cadere nell’ordine gli italiani Rondoni (7-6, 6-4), Frinzi (6-2, 6-2) e Ocleppo (6-0, 6-2) e l’argentino Etcheverry (6-4, 6-2), vincitore dell’edizione 2018. Nel doppio, invece, si è imposta la coppia rumena formata da Victor Vlad Cornea e Mircea-Alexandru Jecan, vittoriosa per 6-4, 6-3 sulla formazione composta dall’argentino Tomas Martin Etcheverry e dall’italiano Andrea Gola.