Cuneo – Nella serata del 7 giugno è mancato il prof. Augusto Vigna Taglianti, 75 anni. Era nato a Borgo San Dalmazzo, ai piedi di quelle montagne di cui frequentò assiduamente cime e abissi: la speleologia era una sua grande passione insieme all’amore per la natura. Laureatosi in Scienze naturali a Roma, iniziò a insegnare all’Università La Sapienza della quale negli anni divenne titolare della cattedra di Entomologia. Era uno dei massimi studiosi di coleotteri carabidi a livello mondiale. In ogni occasione, prima della malattia che lo colpì, tornava nella casetta che aveva a Sambuco, in valle Stura, nel cuore di quelle che lui definiva Alpi occitane o d’oc, “una di quelle ‘zone cerniera’ di particolare interesse e valore, che vengono studiate dalla biogeografia evoluzionistica, a livello mondiale, e rappresentano un patrimonio naturale e culturale dell’intera umanità”, scriveva in Fauna d’Oc, il Quaderno 3 del Centro di documentazione Valle Stura (Primalpe). Era il 2000 e fu uno dei primi, con Patrizia Rossi, direttrice del Parco dell’Argentera, a voler valorizzare l’area con il sigillo dell’Unesco.
Augusto Vigna Taglianti era una persona dal carattere mite, modesta, di compagnia, ottimo divulgatore, aveva un bagaglio di conoscenze eccezionale. Nella sua vita ha svolto numerose campagne di ricerca in tutto il mondo e pubblicato circa 400 studi nazionali e internazionali e tre impegnative monografie (il volume Carabidae I della Fauna d’Italia, la Fauna cavernicola delle Alpi Liguri, la Checklist delle specie della fauna d’Italia di Coleotteri Carabidi); è coeditor di due volumi relativi agli atti di simposi internazionali su Coleotteri Carabidi (“Phylogeny and classification of Caraboidea (Coleoptera: Adephaga)”, Museo regionale di Scienze naturali, Torino, 1998; “Natural History and Applied Ecology of Carabid Beetles”, Pensoft, 2000), di un volume della Fauna d’Italia (“Mammalia – Carnivora, Artiodactyla”, Il Sole 24 Ore Edagricole, 2003).