Cuneo – Il meteo che nei mesi scorsi ha portato prima un anticipo di primavera e poi temperature basse e anche grandine, rischia di mettere in crisi non solo campi e frutteti ma anche i pascoli in quota: rischia infatti di essere ritardata la salita agli alpeggi più alti in alcune zone della nostra provincia. L’allarme viene lanciato da Confagricoltura, che intende chiedere alla Regione norme più flessibili sull’alpeggio, per venire incontro alle esigenze dei malgari, per sostenere questa forma di presidio delle “terre alte”.
“Le piogge che nelle settimane scorse – viene sottolineato dai referenti dell’organizzazione professionale agricola – hanno interessato la provincia di Cuneo si sono rivelate preziose per l’approvvigionamento di risorse idriche utili al prosieguo dell’annata agricola, ma in alta quota, specie in alcune vallate, le precipitazioni a carattere nevoso sono andate ad aggiungersi alla neve ancora presente sui pascoli e pendii, col rischio di ritardare l’ormai prossima salita agli alpeggi di mandrie e greggi dei tanti malgari cuneesi”.
Dopo aver raccolto “numerose segnalazioni preoccupate” da operatori del settore, Confagricoltura Cuneo sottoporrà al futuro assessore regionale all’agricoltura questo scenario che rischia di non permettere il rispetto dei giorni di monticazione previsti dalle normative per accedere ai premi della Domanda Unica e del Psr (obblighi precisi sui giorni di pascolamento, per non incorrere in sanzioni o decurtazioni dei premi). Già negli anni scorsi si erano posti problemi simili, soprattutto per la siccità o all’opposto per l’eccesso di precipitazioni, che non rendevano possibile il “normale” svolgimento dell’alpeggio: e quando il meteo “fa le bizze”, chi deve farci i conti per programmare il proprio lavoro e la conduzione dell’azienda si trova a dover chiedere flessibilità sulle norme, per non perdere queste forme di aiuto all’allevamento.