Dronero – Una lite degenerata, con il rischio di finire in tragedia: due persone ferite, di cui una in condizioni gravissime, e un arresto per tentato omicidio aggravato e porto ingiustificato di arma da fuoco. È successo intorno alle 17.30 di ieri (domenica 19 maggio) a Dronero, in una zona di campagna verso Villar San Costanzo, nel cortile di un cascinale ristrutturato, con alcuni alloggi. La ricostruzione, effettuata fino a tarda notte dai Carabinieri di Cuneo (coordinati dal ten. col. Marco Pettinato, comandante del nucleo operativo, e dal luogotenente Ignazio Palmas, nella foto), ha fatto chiarezza sulla dinamica dell’accaduto, anche se alcuni elementi richiedono ulteriori accertamenti.
Protagoniste dell’accaduto due famiglie, una italiana e una di origine albanese. Nel tardo pomeriggio di domenica, un 37enne di origine albanese è tornato a casa in auto, con la moglie 33enne e i tre figli minori: in quel momento, un componente dell’altra famiglia, un 29enne italiano, stava orinando contro un muro degli spazi comuni. Ne è sorta una discussione (tra i due nuclei i rapporti non erano buoni, per questioni di vicinato, dalla gestione degli spazi comuni alle aree verdi), che è subito divenuta animata.
A quel punto l’italiano coinvolto nel diverbio si è portato la mano alla gola e ha cominciato a perdere sangue, mentre la donna albanese ha sentito un dolore al braccio destro: si sono uditi tre colpi di arma da fuoco, secondo le testimonianze raccolte, di cui due ad altezza uomo hanno ferito altrettante persone. A sparare è stato il cognato dell’italiano, un 28enne che poi (interrogato nella notte, come disposto dal sostituto procuratore Chiara Canepa) ha ammesso le proprie responsabilità: ha riferito di aver esploso i colpi per spaventare i due e interrompere la rissa.
Nella concitazione seguita al ferimento, l’uomo che aveva appena sparato ha caricato in auto il cognato e la sorella per recarsi subito in ospedale; intanto sono stati chiamati i soccorsi, l’auto e l’ambulanza si sono incontrate a San Rocco Bernezzo per cercare di stabilizzare le condizioni del ferito, che stava perdendo molto sangue, e renderne più rapido il trasferimento al Santa Croce. Il 29enne è stato subito operato per l’estrazione del proiettile: le sue condizioni sarebbero stazionarie.
Intanto, i Carabinieri hanno raccolto elementi dalle due famiglie per ricostruire i fatti. L’uomo che ha sparato, senza porto d’armi, ha fatto ritrovare la pistola che aveva nascosto in un campo a San Rocco. Si tratta di un vecchio revolver, efficiente, che il giovane aveva con sé in quel momento: ne ha giustificato il possesso dicendo di averlo trovato, sulla provenienza sono in corso accertamenti. Vista la gravità degli indizi raccolti, oltre all’arresto potrebbe scattare una misura cautelare nei suoi confronti.