Cuneo – Gli industriali della Granda tornano a sorridere, per quanto riguarda le prospettive per i prossimi mesi: sono positivi i dati che emergono dall’indagine congiunturale per il secondo trimestre 2019 condotta da Confindustria Cuneo tra 300 aziende associate, a cui è stato chiesto di esprimersi con valutazioni sui principali indicatori, per il prossimo periodo.
Dopo un inizio d’anno con segno meno su praticamente tutti i fronti, ora il comparto manifatturiero esprime un clima di maggior fiducia: previsioni di crescita a doppia cifra per produzione e nuovi ordini (anche a sei mesi, quindi con maggior capacità di programmazione), più 5% di ottimisti su occupazione ed export (pur dovendo limare sui margini, tanto che la redditività viene vista in calo), con minor ricorso alla cassa integrazione.
Tra i singoli settori, aspettative solidamente positive per l’alimentare, la meccanica, la chimica e gomma-plastica, le manifatturiere varie; continuano le difficoltà, invece, per edilizia e cartaria.
Nell’incontro il presidente della sezione Meccanica di Confindustria Cuneo, Marco Costamagna, ha sottolineato l’importanza di un dialogo a tre (imprese, scuola e formazione, mercato del lavoro) per l’incontro tra domanda e offerta nei livelli occupazionali: le aziende, anche in Granda, hanno effettuato forti e importanti investimenti in tecnologia (nell’ottica dell’industria 4.0), ma hanno più che mai bisogno di manodopera specializzata, di personale tecnico. Il cambiamento tecnologico è più rapido di quello culturale, ora serve un forte investimento sulla formazione per dare risposta a queste esigenze occupazionali, secondo i rappresentanti degli industriali (che hanno anche citato, come “gap” tra Italia e Germania, il numero di studenti in uscita da istituti tecnici superiori: 8.000 contro 800.000 ogni anno). “Abbiamo salutato con favore – aggiunge la direttrice Giuliana Cirio – il ritorno del Politecnico a Mondovì, ringraziamo Fondazione Cr Cuneo e Fondazione Cr Torino. Lavoreremo con impegno sullo sviluppo, anche con l’interesse per la novità della laurea professionalizzante”.