Cuneo – “Ringrazio innanzitutto il presidente Berlusconi per aver proposto il mio nome e i leader della Lega e di Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per la fiducia che mi hanno dimostrato. Per arrivare ad oggi è stato necessario del tempo, è vero. Ma io vengo da una terra dove la natura, da secoli, insegna agli uomini che bisogna saper aspettare. Che ogni cosa va lasciata maturare. I nostri vini pregiati riposano al buio per mesi, anni. Ma quando finalmente vedono la luce, basta loro un istante per esprimere il meglio. E per comprendere che ogni giorno di quell’attesa ne è valsa la pena. Amo la mia Regione. Questo, per me, è un onore. E adesso si corre, con le scarpe da ginnastica ai piedi. Perché il Piemonte ha bisogno di energia. Ha bisogno di un’altra velocità”.
Sono le prime parole di Alberto Cirio che nel pomeriggio di ieri venerdì 28 marzo a meno di due mesi dalle elezioni ha ricevuto la telefonata da Silvio Berlusconi che gli dava il via ad essere il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte. L’attesa è stata lunga, Cirio si era dichiarato dispononibile da tempo, il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani aveva più volte pubblicamente caldeggiato la candidatura dell’eurodeputato albese di Forza Italia alla guida della Regione, ma a non essere convinto della scelta è stato fino a ieri, Matteo Salvini leader della Lega. Una candidatura che, divono all’interno della Lega, continua comunque a non soddisfare pienamente, perché il vice premier vorrebbe “conquistare” tutto il Nord ma ora avrebbe lasciato spèazio a Forza Italia per puntare in autunno all’Emila Romagna, uniche due regioni governate ancora dal centrosinistra. A dettare il listino “blindato” di Cirio e la futura giunta sarà ora probabilmente proprio Salvini e tra i nomi sembra possa comparire anche un sindaco della Granda.