Cuneo – “Ero una persona normale. Avevo una vita banale. Credevo che andasse tutto bene. Mi hanno preso, mi hanno rinchiuso, mi hanno catalogato, mi hanno manipolato. State attenti. Potrebbe capitare anche a voi”. Questa la storia intermodulare, la terza, proposta dal Teatro della Rana (nato all’interno del circolo culturale Clandestino di Dronero) che, venerdì 29 marzo alle 21, sale sul palco dell’Auditorium dell’Annunziata con “Popazzi”.
La messa in scena è nata dalla volontà di riflettere sulla fisicità meccanicistica dell’essere umano, l’inestricabile intreccio tra spiritualità personale e reazione verso l’esterno, verso gli altri. E se gli altri sono diversi? Non cambia nulla, ce ne freghiamo, anche perchè tutto sommato i diversi potremmo essere noi. O no? Una risposta potrebbe arrivare se provassimo a dimenticare la parte umana e a trasformarci in macchine, manichini, pupazzi. Improvvisamente siamo tutti più uguali e più diversi.
Lo spettacolo è inserito nella rassegna teatrale “Per Michele. Ingresso ad offerta libera.