Cuneo – Elio Germano è uno degli attori cinematografici più amati dal pubblico ma giovedì 14 marzo alle 21 a Cuneo è sul palco del Toselli per uno spettacolo che ha scritto (con Chiara Lagani), diretto e interpretato, “La mia battaglia”.
Un attore, durante uno spettacolo di intrattenimento, su un palcoscenico spoglio dove regna il bianco, manipola gli spettatori vestendo i panni e i toni del ragazzo della porta accanto, inizia a compiacere sempre di più il pubblico che lo riconosce quasi come uno di loro e inizia ad applaudirlo, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Ogni parola, ogni frase presa a prestito dalla quotidianità raccontata dalla tv e da un certo giornalismo viene infilata fra le righe persuasive che diverranno via via sempre più dittatoriali. L’infervorarsi per le tematiche cresce e lui si fa portatore di un muto volere collettivo e da piacione che gode comunque di una certa autorevolezza l’artista diventa sempre più autoritario. Se fino a poco fa poteva essere non chiaro, ora ci si rende ben conto di trovarsi in mezzo a un comizio e di stampo fascista. Appellandosi alla necessità di resuscitare una società agonizzante, tra istanze ecologiste, nazionaliste, socialiste, planetarie e solitarie, mutuali e solidali, tra aneddoti e proclami, trascinerà il pubblico a una straniata sospensione tragica fino a condurlo a una terribile conseguenza finale. Ci si trova seduti in mezzo a una platea che applaude qualcosa che via via assume chiaramente la sembianza di un delirante manifesto suprematista, nazionalista, autoritario del “prima i nostri”. Un messaggio chiaro di un’attualità incredibile e un monito. Mentre i toni che inneggiano alle paure e ai sentimenti ostili sono sempre più forti e violenti, gli spazi del dialogo a voce bassa si riducono.