Cuneo – Sullo “scontro” in corso tra Italia e Francia interviene anche il mondo economico subalpino, con la voce del rappresentante delle imprese e delle associazioni di categoria riunite nelle Camere di commercio. Il presidente di Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte, sintetizza così la posizione a nome di chi fa impresa: “La Francia per le nostre aziende e per il nostro export è determinante, non possiamo permetterci una crisi istituzionale che andrebbe a minare in profondità la nostra economia e il benessere dei nostri territori”.
Una tesi accompagnata da numeri rilevanti, da cui emerge che la Francia rappresenta il principale partner commerciale per le imprese piemontesi. Nei primi nove mesi del 2018, il Piemonte ha infatti esportato merci in Francia per 4,89 miliardi di euro, il 13,6% del totale del valore delle esportazioni regionali (35,85 miliardi; nella tabella sotto, i dati sull’export piemontese, che vede la Francia in testa con la Germania).
Le vendite Oltralpe di prodotti “made in Piemonte”, inoltre, continuano a crescere, +1,5%. “Appare quindi evidente come per lo sviluppo delle nostre imprese, sempre più legate ai mercati internazionali, investire in questo Paese rappresenti un punto fondamentale per l’economia della nostra regione”, sottolinea Unioncamere, insieme alla collaborazione tra le Camere di commercio delle aree italiane e francesi che collaborano da almeno un decennio per promuovere lo sviluppo economico del territorio (nella rete Alpmed sono rappresentate oltre due milioni di aziende). Una rete che, per altro, crede fortemente nel Tav, nello sviluppo della linea ferroviaria Torino-Lione.
“Quanto accaduto in questi giorni – aggiunge Ilotte – sta preoccupando seriamente le nostre aziende e tutte le istituzioni, soprattutto quelle economiche come le Camere di commercio, che da anni condividono progetti di sviluppo economico e di crescita con le regioni francesi. Il rapporto di amicizia che ci lega, favorito da una vicinanza non solo geografica che alimenta cooperazioni in tutti i settori, deve essere preservato a garanzia del benessere dei nostri territori”.