Cuneo – Un aiuto all’ambiente attraverso incentivi per le piante da tartufo, per conservare e valorizzare il patrimonio tartufigeno piemontese: lo ha deciso la Regione, attraverso uno stanziamento di 415.000 euro, per assegnare 24 euro per ogni pianta (fino a un massimo di 25 per ettaro) sotto cui, negli ultimi tre anni, è stato raccolto un esemplare di “Tuber magnatum”. Si tratta di alcune specie di querce, pioppi, salici, tigli, carpini e nocciolo, per cui è riconosciuta la capacità di favorire la crescita dei tartufi bianchi. Possono presentare richiesta, entro il 18 febbraio, i proprietari dei terreni o quanti conducono le superfici boschive interessate: i beneficiari si impegnano a mantenere le aree per almeno cinque anni secondo un piano di coltura e conservazione, permettendo al tempo stesso la libera raccolta del “Tuber” ai cercatori muniti di tesserino.
“Difendere le piante tartufigene e mantenere l’habitat naturale – sottolinea l’assessore regionale all’ambiente Alberto Valmaggia, che ha la delega alla tartuficoltura – è fondamentale per salvaguardare la produzione dei tartufi bianchi. Questi, a differenza di quelli neri, non sono riproducibili in vivaio: quindi, è fondamentale mantenere l’ambiente naturale nel quale si sviluppano”.
Lo scorso anno sono stati 1.120 i tartuficoltori che hanno presentato la domanda di contributo, di cui 338 dalla provincia di Cuneo; 1051 quelle ammesse, di cui 312 dal cuneese, corrispondenti a 6.456 piante (quasi la metà del totale regionale), con il ruolo forte delle Langhe (nella foto).