Saluzzo – Domenica 27 gennaio si svolgerà la cerimonia nel ricordo di una delle battaglie più importanti nella tragica ritirata di Russia. Nel drammatico combattimento del gennaio 1943 a Nowo Postojalowka, si manifestò la totale inadeguatezza del nostro esercito e persero la vita migliaia di Alpini del nostro territorio, arruolati nella “Cuneense”. Il 19 e 20 gennaio 1943 in quella località, nell’ambito dell’offensiva Ostrogožsk-Rossoš’, ci fu il più rilevante scontro armato, per reparti impegnati e per il numero di caduti, fra le divisioni italiane alpine in ritirata e l’Armata Rossa, dietro le linee del fiume Don. La battaglia iniziò verso mezzogiorno del 19 gennaio, quando la colonna dell’8º Reggimento alpini della Divisione Julia si trovò la marcia sbarrata da ingenti truppe russe, asserragliate a Nowo Postojalowka, località formata da un piccolo gruppo di isbe situato sulla pista che le divisioni alpine in ritirata dovevano percorrere, su una dorsale che separa la valle del fiume Rossosch da quella dell’Oljkowatka (entrambi affluenti del Kalitwa prima della confluenza nel Don). I numeri di quella battaglia sono emblematici: 12.575 “penne nere” cadute e disperse, delle quali 5.804 provenienti dalla “Granda”; 200 le tradotte partite dalla provincia di Cuneo, 17 quelle rientrate. La battaglia durò per più di 30 ore.
Nel saluzzese, tre i reduci da quella terribile battaglia ancora viventi: sono Ferdinando Chiabrando, classe 1920, di Martiniana Po; Giovanni Ghigonetto, classe 1921, di Paesana e Domenico Dellerba, classe 1922, di Saluzzo. Il ricordo verrà celebrato con queste modalità: alle ore 9, il ritrovo dal monumento all’Alpino (in corso Ancina); alle ore 9,15 l’alzabandiera e l’onore ai Caduti; alle ore 10, la Messa nella cattedrale di Saluzzo.