Alba – I Carabinieri della compagnia di Alba hanno denunciato 14 persone, tutte italiane, ritenute responsabili di un’associazione a delinquere finalizzata alle truffe e alla sostituzione di persona.
La banda, che poneva la propria base operativa tra Milano e l’hinterland milanese, era dedita a compiere articolate truffe nei confronti di medie e grandi aziende su tutto il territorio nazionale. Di volta in volta quest’ultimi si fingevano appartenenti a grandi catene di distribuzione attraverso la creazione di falsi account di posta elettronica e siti internet riprodotti a regola d’arte. Attraverso questo schema criminale collaudato siglavano, con ignari imprenditori, svariati contratti da migliaia di euro di merce che facevano successivamente scaricare in piazzali di smistamento compiacenti tra l’alessandrino e il milanese.
I militari albesi, attraverso il coordinamento delle Procure di Asti e Milano, hanno scoperto numerose truffe per un valore totale di oltre 350.000 euro. L’attività investigativa, iniziata proprio dalla sottrazione truffaldina di diverse tranche di nocciole dal valore commerciale di oltre 200.000 euro nei confronti della Marchisio Nocciole di Cortemilia, ha dato la possibilità di fare luce sulle illecite attività di un’associazione a delinquere capace di muoversi su tutto il territorio nazionale e non solo. Tra le truffe scoperte e sventate dai Carabinieri degne di nota, si ricordano:
in Cortemilia, nei confronti della ditta “Marchisio Nocciole” attraverso la sottrazione di diverse tranche di nocciole per un valore complessivo di oltre 200.000 euro;
ad Amburgo, nei confronti della ditta “Jebsen & Jessen” attraverso la sottrazione di 26 tonnellate di acido citrico dal valore di oltre 30.000 euro recuperati in un capannone nel comasco e restituita ai legittimi proprietari;
in Montespertoli, nei confronti di una ditta di tessuti attraverso il tentativo di sottrazione, sventato dai Carabinieri albesi per oltre 70.000 euro di tessuti grezzi;
in Osimo, nei confronti di una ditta truffata per oltre 50.000 euro avendo inviato 20 quintali di salmone preaffettato.
Tutti i membri dell’associazione dovranno difendersi dall’accusa di truffa aggravata in concorso e sostituzione di persona nelle aule del tribunale di Milano.