Cuneo – Dal freddo del Polo Nord e dei ghiacci che conservano anche i ricordi, fino al capoluogo della Granda e agli appassionati di radio: la sezione cuneese dell’Ari – Associazione radioamatori italiani ha accolto come socio onorario Giuseppe Biagi, per la sua appassionata ricerca storica. Si tratta del nipote (e omonimo) dell’eroico radiotelegrafista della spedizione dell’aeronave “Italia” al Polo Nord, conclusa tragicamente: l’incontro per la consegna della pergamena (nella foto, a destra, il presidente della sezione Ari cuneese Ivo Pellegrino) è avvenuto in occasione del 90° anniversario della tragedia; oggi Giuseppe Biagi porta avanti la sua ricerca storica per raccontare quella spedizione.
Era fine maggio 1928: il radiotelegrafista Giuseppe Biagi, dopo lo schianto del dirigibile contro parti galleggianti della banchisa, dalla Tenda Rossa montata sui ghiacci alla deriva lanciò per giorni messaggi di soccorso con la radio di emergenza. Solo il 3 giugno, dopo che una pattuglia di tre uomini (tra cui Adalberto Mariano, che poi diventerà anche Prefetto di Cuneo) si era incamminata per una disperata marcia sui ghiacci, un radioamatore russo captò i segnali del radiotelegrafista e diede avvio alle operazioni di soccorso. Non si tratta del primo incontro di Giuseppe Biagi “junior” a Cuneo, dove era già stato nei mesi scorsi, anche con le nipoti di Adalberto Mariano, Laura e Paola De Grassi.