Revello – La chiesa delle monache di clausura Romite era piena venerdì 5 ottobre per l’ultimo saluto (un funerale festoso!) a Piermario Eandi, morto a 61 anni. Una vita di grandi sofferenze la sua. Racconta il fratello Cesare (già obiettore di coscienza a Castelmagno), che l’ha accudito con tanti gesti di amore quotidiani, dal 2004 ad oggi: “Ero finito a Revello proprio per poter accudire meglio Piermario, vittima in tenera età di una tetraparesi spastica: necessitava di assistenza continua. Piermario (che non parlava più ed era sulla carrozzella) è stato 35 anni al Cottolengo. Poi l’ho preso con me: dal 2010 era in uno stato vegetativo. Ma solo negli ultimi giorni della sua vita, ho capito che lui era il mio “Angelo custode”, e che mi ha aiutato molto!”. Il rito funebre è stato concelebrato da don Beppe Dalmasso, don Oreste Franco e don Mariano Tallone. Don Beppe, nell’omelia: “Piermario sorrideva, amava le cose semplici, amava la vita! Perché soffriva così? Il male che tocca gli innocenti è il problema di tutti i tempi, non lo risolveremo nel 2018! Qui dalle sorelle Romite veniva volentieri con suo fratello Cesare, e arrivavano insieme anche in Caritas a Saluzzo: i poveri di colore che lo vedevano sorridere sulla carrozzella erano colpiti dalla sua serenità! Quanto bene Piermario hai fatto …”. E rivolto a Cesare Eandi: “Tu in tutti questi anni hai fatto tutto quel che c’era da fare per tuo fratello, e questo ti rende un grande onore! Ringraziamo il Signore per questo bell’esempio: è il bene che non fa rumore e che può buttare giù i muri! Il bene è più forte del male … Grazie Piermario, grazie Cesare! Grazie a tutti quelli che gli sono stati vicini e l’hanno aiutato … Grazie Signore che ce l’hai dato!”. Diverse amiche ed amici hanno preso la parola, tra lacrime sincere, per ringraziare Piermario. E fuori della chiesa, per Piermario, le note allegre della “fisa” di Aurelio Seimandi e di Gabriele Morbo.