Alba – Giunge ad una svolta, dopo quasi due anni di indagini e di alterne vicissitudini giudiziarie, la vicenda che vede coinvolto un cittadino di Alba, già compromesso con la giustizia penale per episodi di rapina, truffa, furto, del tutto sconosciuto al Fisco, senza lavoro e solito frequentare pregiudicati.
Su segnalazione dei Carabinieri della Compagnia di Alba, la Procura di Asti, due anni or sono, aveva proposto al Tribunale di Cuneo la sorveglianza speciale del soggetto e la confisca, preceduta da sequestro, di un camper del valore di 70.000 euro che lo stesso aveva fittiziamente intestato alla compagna.
Nel novembre del 2017 la proposta era stata però rigettata dai Giudici di Cuneo, perché gli elementi forniti dalla pubblica accusa non erano stati ritenuti sufficienti per dimostrare la pericolosità sociale dell’individuo ed il fatto che egli traesse il suo sostentamento da attività illecite. Cosa che, invece, ha asserito la Corte d’Appello, dopo il ricorso della Procura Generale di Torino, disponendo la sorveglianza speciale per l’uomo e la confisca del camper, evidentemente acquistato con i proventi di attività delittuose.
A questo punto la difesa ricorre in Cassazione. Nel frattempo diventa impossibile dare esecuzione al provvedimento di confisca, perché il bene inizia ad essere ceduto a terzi, con diversi atti di compravendita, l’ultimo dei quali pure con l’esportazione fittizia del mezzo in un Paese dell’Europa orientale. Nel luglio 2018 l’ultimo acquirente ed il proprietario del camper finiscono in carcere con l’accusa di trasferimento fraudolento di valori e il ricorso fatto da quest’ultimo contro il provvedimento viene respinto ad agosto dal Tribunale di Torino. Il camper viene alla fine rintracciato lontano dal territorio di Alba e Asti e finalmente confiscato.