Cuneo – È morto sabato 9 giugno a 97 anni, a Lenox in Massachusetts, il fotoreporter Clemens Kalischer. Nato in Germania, a Lindau nel 1921, di religione ebraica, emigrò in Francia nel ’33, dove venne arrestato nel ’39 e sopravvisse a tre anni di lavori forzati prima di riuscire a partire nel 1942 per gli Stati Uniti, in quella che diventò la sua nuova patria.
Il suo legame con il cuneese risale al 1963, quando arrivò in Valle Grana per caso, durata una vacanza a bordo del suo furgone con la moglie e la figlia, e realizzò una serie di fotografie dei paesi della valle e dei suoi abitanti. Un reportage straordinario, in bianco e nero, di un mondo che stava per scomparire irrimediabilmente e per sempre.
Al ritorno negli Stati Uniti, quelle fotografie vennero presentate alla rivista Life per la pubblicazione, ma poi il fotografo decise di non pubblicarle per non dover rivelare le indicazioni geografiche di quel luogo ancora sconosciuto al grande pubblico, e difendere così l’unicità di un mondo rimasto ancora isolato e intatto.
Le fotografie sono quindi rimaste in un cassetto per oltre trent’anni, mentre Kalischer, tornato a Boston, ha proseguito la sua carriera di fotoreporter con servizi per le maggiori riviste americane come il New York Times, Life, Newsweek e tanti altri. Tra i suoi lavori più importanti, c’è il reportage “Displaced persons”, i volti delle persone arrivate negli Stati Uniti dopo essere sopravvissute all’Olocausto.
Un giorno, negli anni Novanta, un’amica (Antonia Schlueter) gli raccontò che sua figlia stava per sposarsi in Italia, in un luogo nel Nord, di cui mai nessuno aveva sentito parlare: Cuneo. Clemens allora tirò fuori dal suo archivio le fotografie e l’amica le portò in Italia. Dopo qualche mese furono esposte al Museo della montagna, nel 1996, alla mostra “La montagna dell’esodo” e pubblicate in un libro, curato da Aldo Audisio e dal cuneese Mario Cordero.
Quel reportage è stato lo spunto e la base di partenza del progetto “La valle (ri)trovata”, realizzato negli ultimi anni da un gruppo di lavoro cuneese formato da Erica Liffredo, Raffaella Simonetti, Luca Prestia e Giorgio Ariaudo, con capofila l’associazione culturale Contardo Ferrini di Caraglio. Nell’ambito di quel lavoro sono stati realizzati il documentario “La valle ritrovata”, di Erica Liffredo, la mostra delle fotografia di Kalischer, esposte nel 2017 al Filatoio di Caraglio insieme a quelle del concorso fotografico indetto nel 2017 per raccontare il presente della Valle Grana partendo proprio dal lavoro del grande fotoreporter. Una selezione di 40 scatti originali di Kalischer – conservati nel Centro Documentazione del Museomontagna – è stata esposta fino al 20 maggio a Torino al Museo della montagna.
La mostra “La valle ritrovata” sarà esposta da domenica 17 giugno al rifugio di Paraloup, in Valle Stura (inaugurazione alle ore 16).