Cuneo – Quella di Brescia oggi, venerdì 6 aprile, per l’Ubi Banca doveva essere un’assemblea di transizione, eppure è stata ricca di spunti e di interventi, con una prospettiva nel medio termine che, a detta del consigliere delegato Victor Massiah, “porterà conti ancora migliori rispetto agli ultimi mesi”. Ma l’aspetto che ha animato da subito l’assise è stato l’intervento di Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo (primo azionista della banca, dopo i fondi, con il 5,9%).
Per Genta, le sfide che Ubi e il sistema bancario in generale si troveranno ad affrontare, tra cui quella “del consolidamento”, richiedono di «governare con risolutezza e lungimiranza» la banca «per rispondere ai cambiamenti repentini che questa fase presenta». Per questo Genta propone agli altri due gruppi storici di Brescia e Bergamo, di “creare un patto unico” tra i tre territori, che possa aspirare ad avere una quota attorno al 20%.
“Serve un salto in avanti – ha detto -, un colpo di reni che permetta di guardare oltre ai raggruppamenti storici» che hanno governato la banca. Da qui l’invito ai soci forti a «sedersi attorno a un tavolo». «La Fondazione Cr Cuneo – ha aggiunto – sente forte la responsabilità di questo percorso comune, le cui fondamenta siano appoggiate sul passato e sul presente per tracciare le strade che ci conducono al futuro».
A questo punto la palla passa ai pattisti bresciani e bergamaschi che ieri hanno assicurato il loro “ascolto”: si vedrà in futuro se daranno seguito alla proposta cuneese, che sembra di stretta attualità, anche alla luce dello sbarco in Ubi della Banca Hsbc che alla vigilia dell’assemblea aveva acquisito oltre il 6% tra partecipazione diretta e indiretta. L’assemblea ha anche approvato il dividendo pari a 11 centesimi: il pagamento avrà luogo a partire dal 23 maggio con data di stacco il 21 maggio e record date (il giorno in cui il valore del dividendo viene separato dal titolo azionario) il 22 maggio.