Argentera – Oggi (venerdì 19 gennaio) alle 13 dovrebbe riaprire il Colle della Maddalena, chiuso nella giornata di mercoledì 17 a causa di una bufera di neve.
L’associazione trasportatori Astra Cuneo contesta la decisione di Anas, che “ha perso tempo” e sottolinea che “durante questa stagione invernale il colle è stato chiuso per 50 giorni. Non accadeva dal 2013-2014, quando i giorni di divieto di circolazione per il valico furono 59”.
“Abbiamo cercato di instaurare un dialogo, a settembre avevamo promosso un incontro dal quale erano emersi buoni propositi, ed invece siamo stati inesorabilmente smentiti” spiega Diego Pasero, il Presidente di Astra Cuneo. “La nostra categoria si sente abbandonata al suo destino, cioè alla necessità quotidiana di dover fare i conti con chiusure che nella maggior parte dei casi provengono dall’inefficienza dei soggetti chiamati ad intervenire. A questo si aggiungono divieti ad hoc per i veicoli pesanti, da quest’anno anche al Colle della Maddalena dove le autorità francesi hanno attivato questa bizzarra pratica di interdire la circolazione solo ai mezzi > 19 ton, giustificandolo genericamente per motivi di sicurezza” aggiunge il Presidente. Questa volta però i francesi avevano efficientemente pulito la strada, e dal lato italiano siamo stati noi a complicarci la vita, tra quiproquo, perdite di tempo e il solito banale tentativo di addossare la colpa sempre a qualcun altro.
L’Astra, che prima dell’inizio della stagione delle nevicate aveva coinvolto tutti i soggetti in causa ad una tavola rotonda, ora vede i propri associati patire le conseguenze di chiusure talvolta “eccessivamente prolungate e inspiegabili”.
“Quando c’è una chiusura, noi facciamo il giro delle sette chiese, sentiamo tutte le campane, eppure sembra che ce ne sia sempre qualcuna stonata, questo colle lo vogliamo tenere aperto oppure no? Il problema – conclude Pasero – resta sempre la comunicazione istantanea agli utenti della strada e le lungaggini che anticipano un’apertura. Noi siamo concordi con chiusure preventive, ma a patto che nel momento in cui vengono ristabilite le normali condizioni di circolazione, il colle venga riaperto.”