Cuneo – Il caldo di inizio ottobre ha reso più piacevole l’arrivo dell’autunno, ma dopo il gran caldo i primi cali delle temperature portano con sé anche un fenomeno spiacevole per le persone, oltreché molto grave per le colture agricole: la presenza, sempre più forte e visibile, delle cimici asiatiche, gli insetti grigi e marroni che si avvicinano sempre più alle case. In queste settimane l’escursione termica tra ore diurne e notturne li spinge verso le abitazioni, alla ricerca di spazi e anfratti in cui affrontare la stagione fredda, per poi tornare in primavera a riprodursi e decimare frutti e ortaggi. Non sono pericolose per le persone e questo è il momento in cui è più semplice eliminarle (schiacciandole, nonostante l’odore sgradevole che emanano, oppure “annegandole” in acqua con sapone liquido; in spazi chiusi sono efficaci anche comuni insetticidi in commercio). La questione più grave, però, è sul fronte agricolo: frutteti e orti hanno dovuto fare i conti con questa invasione che ha dimezzato o azzerato le produzioni, e la ricerca fatica a trovare un antagonista naturale che possa debellare questi insetti, così golosi di tante varietà e veloci nello spostarsi da un campo all’altro (nella foto, un sistema di reti per cercare di proteggere alberi da frutto). Un allarme molto forte per l’agricoltura cuneese e anche per i consumatori, che rischiano di trovare sempre meno prodotto locale.Servizio su La Guida di giovedì 19 ottobre, disponibile in versione cartacea e digitale