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Lunedì 5 maggio 2025

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Bene Vagienna piange don Paolo Briatore

La Guida - Bene Vagienna piange don Paolo Briatore

Bene Vagienna – La comunità benese si è stretta intorno al suo parroco Don Paolo Briatore, vegliandolo a turno negli ultimi giorni del suo cammino su questa terra proprio come aveva fatto lui con i malati e gli infermi. Si è spento a 76 anni don Paolo, nel primo pomeriggio del giorno di Pasquetta, era nato l’11 dicembre del 1939. Lascia un grande vuoto ma anche tanti bei ricordi nei suoi parrocchiani elargiti nel lungo percorso sacerdotale. Prende gli ordini il 29 giugno del 1963 nella cattedrale di Mondovì per poi nel 1964 diventare curato a Monesiglio e nel 1968 di Millesimo.Dal 18 ottobre 1970 è parroco nella parrocchia di Santo Antonio (frazione Isola), dal 1991 si aggiunge quella del Santo Nome di Maria (frazione Gorra) e nel 1997 di Maria Vergine Assunta (frazione Podio) tutte facenti parte dell’unione pastorale di Dogliani – Bene Vagienna. “Quando giunse a Bene Vagienna – racconta Mario – aveva 31 anni e fin dall’inizio apportò una ventata di cambiamento capace di animare positivamente i giovani e non solo. Tutto rinacque, dall’oratorio parrocchiale, al teatro, istituì la Cantoria e lanciò l’idea di costituire l’Unione Sportiva Isolanese dove in agosto veniva disputato un torneo di calcio con la partecipazione di molte associazioni sportive esterne. Lui era l’anima e sapeva incoraggiare e motivare i ragazzi a fare. All’epoca avevo 11 anni ma porto tutto nel cuore. L’umiltà e la semplicità ma anche gli attimi di profondo silenzio e riflessione hanno accompagnato la mia crescita personale ma sono sicuro anche quella di coloro che lo hanno frequentato. Nel 2013 organizzammo una festa per i suoi 50 anni di sacerdozio e nell’ottobre del 2015 un’altra a sorpresa per il suo 45° anno come parroco ad Isola, profonda è stata la sua commozione”. “Eravamo vicini di casa – dice la famiglia Costamagna – e questo ci ha permesso di legarci di un’amicizia profonda. Lo abbiamo molto amato per quello che rappresentava la sua bella figura. Non ha mai dimenticato di far visita agli ammalati e alle persone sofferenti anche se lui stesso per tutta la vita ha avuto sofferenze a causa dei continui problemi di salute”. “E’ un vuoto difficile da colmare – ricorda il sindaco Claudio Ambrogio – si era unito con noi per salvare la Casa di Riposo ed era stato eletto presidente il suo carattere taciturno e schivo veniva mitigato dalla profonda gentilezza con cui sapeva mettere d’accordo tutti. Uomo della provvidenza, giunse in un momento di grave difficoltà per la struttura per anziani dove i problemi non si contavano eppure si fece promotore dando sicurezza alle istituzioni che lo ascoltarono. Accompagnò sempre i ragazzi al campeggio estivo che gli dedicarono una canzone”. I funerali si terranno nella chiesa parrocchiale di piazza Botero mercoledì 30 marzo alle 15. La salma sarà poi trasportata a Torre Mondovì per la tumulazione.

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