La storia inizia col giovane Vanni alle prese con la ricostruzione del mondo. Ha appena finito il liceo ad Alba e scende a Torino dove lo artiglia l’”odore metallico/solforoso” della grande città. Sceglie col “cuore e la beata incoscienza” il suo futuro da studente privilegiando la passione alla spendibilità futura del titolo. Poi matura l’altra scelta, quella dell’obiezione di coscienza: stesse vaghe certezze, ma tanti ideali mediati da grandi pensatori, saggi professori, vivaci cineforum.
Non è il tipo che ama i colori di base, preferisce le sfumature. Più che tagliare preferisce ricucire. Così sente di dovere condividere con i genitori le proprie scelte. Lo fa non per dovere di figlio, ma con assoluta naturalezza, disponibile al dialogo, ma anche fermo nelle proprie decisioni. Sono scene gustose in cui affiora un rispetto reciproco mai confessato esplicitamente.
Così la storia si atteggia a romanzo di formazione, mai però serioso o, peggio, moraleggiante. Vanni è un giovane che esce dal guscio protettivo della famiglia e muove i suoi primi passi da solo. Intorno ha le comunità alloggio, gli Inti Illimani messi a manetta, la marcia di quarantamila quadri Fiat del 1980, l’eco della guerra Iran-Iraq. Le esperienze si accumulano confermando Vanni nelle sue scelte, arricchendolo di nuovi amici che vengono da molto lontano e insieme condividono studi, divertimenti, occasioni di vita, immersi in una storia che corre loro incontro a chiedere conto del loro essere presenti.
“Questo libro è opera di fantasia” chiarisce l’autore: non di autobiografia dunque si tratta, né personaggi reali lo popolano. Eppure “le storie migliori nascono dalla vita” ha appena sentenziato Vanni alla fine del romanzo, che risulta così intessuto di invenzione e realtà senza che si possa definire una linea di separazione. Una scelta che condiziona lo stile sempre molto fresco e vivace, affatto superficiale, capace di cogliere una scena e dilatarla inseguendo i pensieri dei personaggi. Così l’interrogatorio dei Carabinieri si sfrangia in tanti rivoli come la comunicazione in famiglia dell’obiezione di coscienza.
E il titolo curioso? Bisogna andare a cercarne la spiegazione alla fine quando Vanni è ormai cresciuto e può voltarsi, magari per scrivere di questa manciata di anni.
Zuruni Per riaccendere le stelle
Teresio Asola
Nerosubianco
15 euro