I mesi vissuti in confino nell’isolata fortezza di Fardaqan, nel cuore dell’Iran, dal medico e filosofo Avicenna, considerato il padre della medicina moderna, diventano nella penna di Ziedan, studioso egiziano direttore del museo della biblioteca di Alessandria, un avvincente romanzo storico. In quella regione solitaria e isolata il comandante Mansur al-Muzdawaj, responsabile della fortezza attende con impazienza l’arrivo di un prigioniero prestigioso, Avicenna, arrestato su ordine del principe e spedito al confino in quel luogo lontano da tutto e da tutti. Il medico e filosofo è profondamente avvilito per la sua condizione di prigioniero, ma Mansur al-Muzdawaj lo accoglie meglio del previsto e gli affida subito un compito importante: la fortezza ospita circa 150 uomini, molti dei quali sono malati: se Avicenna, famoso per essere un eccezionale medico, si occuperà di loro, avrà in cambio quei piccoli privilegi che in una situazione del genere fanno tutta la differenza del mondo. I giorni che Avicenna dovrà vivere in quel luogo saranno caratterizzata da profondo sconforto ma saranno anche giornate di creazione di opere destinate a lasciare il segno del mondo del sapere. E saranno giorni di conoscenze tra uomini molto lontani tra di loro che impareranno a conoscersi e rispettarsi e di incontri inaspettati e sorprendenti, come quello tra Avicenna la giovane e colta Mahtab.
Nel castello di Fardaqan
di Youssef Ziedan
Neri Pozza
18 euro