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Lunedì 25 novembre 2024

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Fanghi non trattati nei campi, stop all’azienda di Magliano Alfieri

Tra gli sviluppi dell'operazione "Fertil plastic" sono emerse sostanze inquinanti oltre le soglie massime di legge

La Guida - Fanghi non trattati nei campi, stop all’azienda di Magliano Alfieri

Magliano Alfieri – Al sequestro penale dell’intera area aziendale di Magliano Alfieri e dei terreni oggetto di smaltimento illecito nella zona, si aggiunge lo stop all’attività per sei mesi: lo ha deciso l’autorità giudiziaria negli sviluppi dell’operazione “Fertil plastic”, con cui nei mesi scorsi i Carabinieri Forestali della Granda (dopo indagini con intercettazioni e telecamere) hanno interrotto l’attività della “Olmo Bruno srl” (proprietà della Stirano, gruppo Egea) un’azienda che avrebbe dovuto effettuare compostaggio e invece è accusata di aver sversato fanghi non trattati in aree coltivate o incolte, circa 40 ettari tra le province di Cuneo, Asti e Torino. A marzo per undici persone erano scattate misure cautelari disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino ed eseguite dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali di Cuneo, con l’accusa di traffico illecito di rifiuti; ora scattano l’interdizione alle attività e le verifiche per le procedure di bonifica dei terreni coinvolti (e finché si potrà comprendere se sia necessario o meno bonificare, non potrà essere svolta alcuna attività agricola).
Secondo quanto riscontrato dai Carabinieri Forestali, “l’impianto riceveva decine di migliaia di tonnellate fanghi derivanti da impianti di depurazione acque reflue urbane ed industriali i quali, invece di essere trattate come previsto al fine di produrre compost, venivano smaltiti, spesso tali e quali, su campi agricoli dell’albese e in limitrofe aree del torinese e dell’astigiano, tutte poste sotto sequestro penale”.
Sono poi state condotte ulteriori analisi con l’Arpa e lo scenario risulta ulteriormente pesante, con sostanze inquinanti oltre le soglie massime di legge: “In particolare – riferiscono dai Carabinieri Forestali – a Magliano Alfieri le analisi effettuate in un frutteto e in un terreno condotto a cereali hanno rilevato quantità potenzialmente pericolose di, rispettivamente, metalli pesanti (vanadio, cromo e nichel) e diossine con furano (quest’ultimo un composto organico contaminante). A Govone, uno dei quattro campioni di suolo prelevati da un terreno a papaveri è risultato avere un alto tenore di cromo. In un campione estratto da un pioppeto in Neive sono emersi valori pericolosi di metalli pesanti (stagno e zinco)”.

 

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