L’Unione Europea,nella crisi sanitaria, ha pagato un prezzo importante sul mercato del lavoro, e l’Italia con essa. Tra gli obiettivi primari del “Piano per la ripresa UE” (“Recovery Fund”) e del “Piano nazionale per la ripresa e la resilienza” (PNRR) italiano il rilancio dell’occupazione. Sarà questo il compito degli investimenti resi possibili dai 222 miliardi di euro previsti per l’Italia. Si comincia subito con la necessità di attrezzare la Pubblica Amministrazione per far fronte a quella che potrebbe essere per il nostro Paese una svolta epocale, in particolare grazie al rafforzamento dell’efficienza della macchina dello Stato.
In questo contesto un’indagine del “Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro” (CNEL) ha individuato le figure professionali più richieste. La crisi sanitaria metterà in prima posizione la ricerca di assistenti sociali, seguiti da esperti di fondi europei e progettazione europea, da gestori web e addetti informatici. Sul podio una sequenza di professioni che la dice lunga su quello che ci aspetta in Italia nei prossimi anni.