Saluzzo – È proseguita al tribunale di Cuneo la lunga serie di deposizioni di commercianti dell’area del saluzzese chiamati a testimoniare nel processo che vede come imputati G.M. e M.N., rispettivamente mandatario e accertatore del locale ufficio della Siae. Tra il 2015 e il 2016 avrebbero elevato una pioggia di sanzioni per aver diffuso musica all’interno dei loro locali commerciali senza aver pagato i diritti alla Siae. Secondo l’accusa molte di quelle multe non avrebbero dovuto essere elevate e l’unico scopo era quello di intascare le provvigioni; per questo sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di truffa e abuso d’ufficio. Al processo si è anche costituita parte civile la Siae. Nel corso dell’ultima udienza hanno testimoniato la titolare di una pizzeria, di una laghetto di pesca e di una carrozzeria, “era la sera del 7 dicembre – ha riferito la proprietaria della pizzera – stavamo pulendo e non c’era nessu cliente. Si è presentato questo funzionario della Siae e mi ha chiesto se avevo una radio. Era accesa a volume basso e non era sintonizzata, si sentiva un lieve ronzio. Lui mi fece alzare il volume, cercò una frequenza su cui trasmettevano e mi ha fatto la multa. Io ho pagato ma ho contestato il modo. Lui stesso ha cercato un bel po’ prima di trovare una trasmissione, e poi mi ha fatto la multa”. Al titolare del laghetto di pesca venne contetato l’uso di musica trasmessa dal televisore la sera di capodanno, “ho pagato la multa ma ho pacatamente contestato il fatto che nel verbale si parlasse di musica amplificata con luci psichedeliche e persone che ballavano, ma nel locale non c’erano luci o feste in corso e infatti ho pensato che avessero sbagliato l’intestazione della multa”. L’ultimo teste ha invece raccontato di aver ricevuto la visita di M.N. nel periodo in cui era chiuso per lavori, “gli dissi che se mi avesse fatto la multa non avrei pagato perchè l’officina era chiusa e lui non aveva il diritto di entrare. Non ricordo quanto fosse l’importo perchè non ho pagato. Non ricordo di aver ricevuto il verbale”. L’udienza è stata rinviata al 30 giugno per ascoltare altri testimoni.