Bra – Un anno di indagini su un traffico illecito di documenti e carte di circolazioni per auto, soprattutto di alto livello (da cui il nome dato all’operazione, “Prestige”), ha portato all’arresto di diverse persone – nove finite in carcere e due agli arresti domiciliari – e ha fatto emergere anche l’ombra della ‘ndrangheta nel cuneese. Per due degli indagati, un 66enne e un 64enne residenti in provincia di Cuneo e considerati collegati alla criminalità organizzata, gli inquirenti ipotizzano anche l’aggravante di “aver agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di stampo ‘ndranghetistico nell’articolazione della ‘locale’ di Bra”.
Alla base delle indagini, condotte dalla sottosezione di Bra della Polizia Stradale di Cuneo e coordinate dalla Procura di Asti, c’erano state irregolarità riscontrate su alcuni documenti. Era emerso un complesso meccanismo di istanze alle autorità tedesche per chiedere l’immatricolazione di autovetture (Bmw e Mercedes), provento di reati commessi in vari Stati europei: venivano usate carte di circolazione italiane rubate in bianco, falsamente compilate con i dati identificativi delle auto di provenienza illecita. Una volta ottenuta la targa tedesca, il veicolo veniva “radiato” per l’esportazione e importato per essere immatricolato con targhe italiane.
La Germania “rispunta” anche in un tentativo di accesso abusivo ai sistemi informatici di Unicredit, con la complicità appunto di un cittadino tedesco, per appropriarsi di 347.650 euro attraverso bonifici che coinvolgevano anche società nel torinese ma che sono stati bloccati dall’istituto di credito.
I provvedimenti sono stati eseguiti il 30 marzo tra le province Cuneo, Torino e Brindisi; nelle perquisizioni sono anche state trovate e sequestrate targhe di veicoli rubati, oltre a documenti utili per gli sviluppi delle indagini (immagine di repertorio).