Cuneo – Il mondo occitano si sta adattando, riscoprendo tipologie di balli che nel piemontese non erano molto diffuse. Già la scorsa estate si sono proposti dei corsi di Saut, i salti, ovvero delle danze distanziate in cui si è in gruppo, ma ognuno balla singolarmente.
Daniela Mandrile, insegnante di balli occitani: “Grazie a questa soluzione, le persone si sentono libere, si scatenano, ma sempre in sicurezza: credo sia un buon compromesso tra attività e prevenzione sanitaria. Con le attività Zoom viene meno la natura stessa della danza, per questo io ho preferito evitare e aspettare di proporre qualcosa di nuovo che mantenesse, se non il contatto, almeno la presenza fisica negli spazi aperti.”
Riguardo alla risposta della comunità occitana del cuneese a questo periodo di stop afferma: “Credo che tutti abbiano reagito in modo positivo. Venendo a mancare gli eventi in presenza, si sono trovate diverse forme di aggregazione: sui gruppi whatsapp, insegnanti e allievi si scambiavano video tutorial per ripassare dei balli in casa, oppure su Facebook si diffondevano informazioni sulle varie iniziative. Tutta la comunità si è dimostrata unita e solidale, questo dimostra che la passione e la voglia di ripartire ci sono.”
Prossimi appuntamenti: dal 10 giugno il giovedì sera a Pradleves all’Abrì, ci saranno serate di ballo a cadenza settimanale fino a fine luglio; stesso programma per il mercoledì sera a Rossana. Nei weekend di luglio e agosto avranno luogo gli stage di danza per il Festival Occit’amo e durante l’anno scolastico 2021/2022 ripartirà il progetto Balen Tüchi per le scuole primarie. Da fine settembre via anche ai corsi annuali.