Lagnasco – Con l’accusa di aver messo in vendita prodotti privi dell’etichetta in cattivo stato di conservazione e di tentata frode in commercio, è stata processata al tribunale di Cuneo M. L., un’imprenditrice agricola di Lagnasco che nell’aprile 2019 aveva messo in vendita nel proprio banchetto, a una piccola fiera locale, alcuni barattoli di conserve e di marmellate che i Carabinieri, in giro per un sopralluogo, segnalarono subito per la mancanza di etichette e perché giudicati in cattivo stato di conservazione. “Erano accatastati in disordine – ha riferito il maresciallo che eseguì il controllo – e i barattoli erano tutti insudiciati, pieni di polvere e arrugginiti. Dentro un barattolo c’erano sostanze che galleggiavano”. Alla donna è stata anche contestata la tentata frode in commercio perché vendeva miele senza avere la licenza per la produzione. Per questo reato però è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l’assoluzione, poiché l’imprenditrice effettivamente produceva miele ma non lo aveva mai comunicato all’Asl, non ottemperando all’atto amministrativo. Per gli altri reati l’accusa ha chiesto la condanna a 1.000 euro di multa. Anche la difesa si è associata alla richiesta di assoluzione per il reato di tentata frode e ha chiesto anche le attenuanti generiche, in considerazione del fatto che quei barattoli così sporchi all’esterno non per forza dovevano contenere merce avariata. La giudice ha accolto la richiesta di condanna al pagamento della multa di 1.000 euro e ha disposto la confisca e la distruzione di tutti i barattoli.