Prato Nevoso – Mentre tutti festeggiavano al ritmo di musica l’arrivo del 2020 all’ormai tradizionale appuntamento del “Capodanno in conca”, nella folla degli oltre 5.000 ragazzi andati a far festa, c’era anche il giovane ligure M. P. che subì il furto del portafogli con dentro circa 140 euro. Chiamato a testimoniare su come avvenne il furto e come si arrivò all’imputazione di A. B. E. (anche lui giovane ligure) per furto con destrezza, il ragazzo ha dichiarato: “Ho sentito che mi avevano sfilato il portafogli e iniziai a cercarlo. Poco distante vidi un ragazzo che lo aveva in mano e gli dissi di ridarmelo. Dentro però era vuoto. Ricordo che discussi con quel gruppo di ragazzi e loro mi ridiedero 20 euro. Lì vicino c’era la Polizia e quindi segnalai i ragazzi con cui avevo discusso. Uno aveva un giubbotto dai colori sgargianti col cappuccio rosso e un cappelletto nero”.
In base a questa descrizione gli agenti della Polizia fermarono l’attuale imputato a cui chiesero di svuotare le tasche di giacca e pantaloni. Il ragazzo aveva un portafogli ma era vuoto, in compenso nelle tasche aveva varie banconote per un valore totale di 455 euro. Chiamato a confermare il riconoscimento del presunto ladro, il ragazzo derubato ha però negato che quello in aula fosse il giovane che gli aveva restituito il portafogli vuoto.
Dal canto suo l’accusato ha rigettato ogni addebito sostenendo che in tasca aveva un semplice portacarte in cui non entravano le banconote che quindi teneva in tasca: “Ero appena tornato dalla Germania dove avevo lavorato per un certo periodo – ha dichiarato l’imputato -, avevo soldi e conto in banca. Non avevo bisogno di rubare i soldi di altri”.
Il processo è stato rinviato al 15 settembre per ascoltare gli agenti della Polizia che raccolsero la denuncia del giovane e ai quali, stando ai verbali, il ragazzo aveva detto di aver riconosciuto il colpevole del furto anche perché anche lui era di Genova.