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Venerdì 22 novembre 2024

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Istituzioni locali, domani a Roma, per il Tenda bis

Spunta l'ipotesi della riapertura del collegamento internazionale tramite il vecchio tunnel e un ponte provvisorio

La Guida - Istituzioni locali, domani a Roma, per il Tenda bis

Limone – Domani (21 aprile), alle 12, al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili si svolge un incontro sul Tenda bis.

Il vice ministro Alessandro Morelli, come promesso nel sopralluogo al cantiere lo scorso 22 marzo, ha organizzato la riunione per condividere con le istituzioni locali le proposte progettuali per la ripresa dei lavori del cantiere internazionale. Sono quelle che farà il Governo italiano alla Commissione intergovernativa per i collegamenti nelle Alpi del Sud in programma il 5 maggio.

Alla riunione partecipano: il presidente della Provincia Federico Borgna, il sindaco di Limone Massimo Riberi, il prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo e l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi.

L’appuntamento a Roma segue il tradizionale tavolo preparatorio della Cig al quale, lunedì scorso, durante il quale si sono confrontati i tecnici italiani e francesi. 

Le ipotesi progettuali per l’avanzamento del cantiere dopo la tempesta Alex sono diverse. La prima, quella più caldeggiata da Anas, è di far deviare a circa 100-200 metri dall’uscita in Francia il tunnel storico nella nuova canna del traforo in modo da superare con un unico ponte il Vallone rio della Cà nel quale lo scorso inizio ottobre si è verificata la colata di fango e rocce di proporzioni enormi che ha distrutto i due ponti esistenti. L’altra ipotesi è di abbassare il piano viario dei due trafori per perdere dislivello e uscire più a destra rispetto le attuali uscite ed evitando così la zona a rischio frane e valanghe. Una soluzione che eviterebbe ogni rischio idrogeologico ma decisamente più complessa da realizzare e costosa perché aumenta la lunghezza delle gallerie di circa 300 metri.

I francesi, mentre Anas stava elaborando le due soluzioni, non sono stati con le mani in mano. Il Cerema ha fatto un approfondito studio di interventi di fattibilità sulle aree a rischio idrogeologico che La Guida ha pubblicato ieri in esclusiva sull’edizione online. Una proposta dei transalpini è simile a quella di Anas: un ponte a doppio senso di marcia sul Vallone della Cà davanti alla nuova canna in costruzione. Una seconda ipotesi prevede due ponti per ciascuna delle gallerie. Una possibilità che Anas non ha preso in considerazione.

Lo studio del Cerema considera anche di costruire un ponte provvisorio per la riapertura del traffico nel tunnel storico mentre i lavori di costruzione della nuova canna sono in corso. La soluzione è stata presentata alle istituzioni locali, nei giorni scorsi, anche da parte dell’associazione Uniti per il Tenda che ha commissionato ad un geologo uno studio di fattibilità indipendente.

Tramontata del tutto, invece, è l’ipotesi di una revisione completa del progetto con un tunnel più a bassa quota che era stata proposta dai sindaci della Valle Vermenagna.

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