Cuneo – Tempi certi e soldi veri: questo chiedono gli operatori del commercio che nella mattinata di oggi (martedì 13 aprile) sono scesi in piazza ancora una volta – l’ultima, nelle loro speranze – per far sentire il malcontento di intere categorie del terziario, messe a terra da oltre un anno di pandemia. In via Roma, davanti alla chiesa di Sant’Ambrogio, operatori del commercio e rappresentanti delle 18 federazioni e delle dieci strutture territoriali Confcommercio hanno chiesto a gran voce certezze e futuro. Proprio nel giorno che segue il ritorno del Piemonte ma non della provincia di Cuneo in zona arancione, la Granda chiede che siano confermate le riaperture da domani (mercoledì 14 aprile), anche se non c’è ancora certezza per via di dati ancora pesanti sulla diffusione del contagio. Per questo il presidente provinciale di Confcommercio Luca Chiapella ha insistito sulla necessità di certezze (si veda il video sotto), chiedendo anche una forte accelerazione del piano vaccinale e ristori cospicui da un serio scostamento di bilancio, per “ripartire con le spalle coperte ed evitare la moria di imprese”.
“Dopo 14 mesi di chiusura (salvo una breve parentesi in estate), possiamo temere che un’impresa su quattro nel nostro settore non riaprirà”, ha detto a nome di albergatori e ristoratori Giorgio Chiesa. “Il futuro non si chiude, abbiamo raccolto la protesta e formulato una proposta”, ha sintetizzato Chiapella annunciando la visita al Prefetto, per consegnare le istanze del commercio locale.
La piazza si è poi collegata con Roma, dove era in corso l’assemblea straordinaria Fipe (pubblici esercizi). Il presidente provinciale Fipe, Carlo Comino: “In questi momenti si vede il vero valore della rappresentanza, abbiamo sempre rispettato le disposizioni ma ora non ce la facciamo davvero più, nemmeno a pagare le utenze. Siamo stati abbandonati, chiediamo di essere ascoltati e aiutati concretamente e subito”.
In conclusione, tra gli interventi, applausi anche per Danilo Rinaudo (presidente Ascom Saluzzo; si veda il video sotto), che ha denunciato le incongruenze di molti provvedimenti: “Sono stufo di dovermi mettere in macchina e raggiungere un autogrill per bere un caffè o per mangiare fuori casa. Sono stufo di vedere che nei negozi possiamo entrare solo uno per volta e poi invece nelle grandi strutture non c’è controllo e non c’è sanificazione. Non è giusto”. E ha ribadito con forza: “Non dateci soldi, ma fateci lavorare!”.
L’appello di Luca Chiapella per scongiurare un nuovo prolungamento della zona rossa per la provincia di Cuneo
Una parte dell’intervento di Danilo Rinaudo