Cuneo – I sindacati medici prendono una posizione netta contro la futura creazione, voluta da Cirio e Icardi, dell’Azienda Zero, una maxi struttura con molte competenze da inserire all’interno dell’assessorato alla Sanità e dividerne competenze e mansioni andando però a impoverire l’autonomia delle singole aziende ospedaliere. E in alternativa propongono la creazione di “una nuova Agenzia regionale socio-sanitaria potenziata nelle sue funzioni, e che coinvolga le Asl e le Aso, i rappresentanti dei territori e dei lavoratori”.
“La decisione della Regione Piemonte di creare adesso Azienda Zero, in piena ondata pandemica, con la campagna vaccinale da gestire, dopo un anno che richiederebbe un’accurata analisi dei fabbisogni e dell’organizzazione del sistema sanitario, ci lascia quanto meno perplessi”, scrive Anaao Assomed che prosegue “Azienda Zero prevede una forte deriva verticistica ed aziendalistica, che privilegia il management rispetto ai bisogni, che è scollegata dai territori”.
Per i sindacati il problema è la commistione di gestione della logistica e di assistenza clinica del comparto sanità e il fatto che oggi l’assessorato non abbia uno strumento che coordini meglio le Asl, senza creare una maxi struttura che sarebbe in molti casi un doppione dell’esistente e soprattutto che renderebbe inutile lo stesso assessorato.
Undici sono le domande che Anaao pone sul tavolo a partire dal coordinamento in materia di medicina territoriale, in particolare la presa in carico di pazienti fragili-cronici e la continuità ospedale-territorio perché è su quel punto dove rischia di essere fallimentare la centralizzazione delle decisioni, perché ogni territorio (basti pensare il centro di Torino dalle vallate cuneesi) ha dei bisogni diversi. Ma tante altre sono le domande: dalla gestione delle procedure di selezione del personale alla definizione dei piani di acquisto annuali e pluriennali di beni e servizi, dal supporto tecnico in materia di rischio clinico a chi lavorerà in Azienda Zero, dalla spesa di Star up di ben 3 milioni al ruolo che avranno i nuovi direttori delle Asl e delle Aso, dalla catena di comando al ruolo del direttore generale di Azienda Zero che avrà una quantità enorme di competenze, prerogative e denaro.
“Prevedere – conclude Anaao – una forte deriva verticistica aziendalistica in ambito sanitario sembra mettere in secondo piano bisogni, richieste e aspettative di salute dei cittadini, mentre l’attuale sistema sanitario regionale richiederebbe al contrario un potenziamento dell’integrazione socio sanitaria. Liquida l’impianto della sanità regionale, di fatto sterilizzando e svuotando tutti i poteri, le competenze e le prerogative soprattutto della politica territoriale a partire dalle Conferenze dei sindaci e delle Aziende poiché le stesse sarebbero tutte trasferite alla Azienda Zero ed al suo direttore generale, figura non eletta e lontana dai territori”.