Cuneo – Sulla chiusura di palestre e centri fitness, la testimonianza di Mattia Faramia, laureato in Scienze Motorie, personal trainer presso la “4Fit” di Cuneo: “Io ho ricevuto dei contributi economici da parte dello Stato, ma solo fino a dicembre. Da quasi tre mesi non arriva nulla, anche a causa della caduta del Conte bis. Per qualche mese, ho potuto lavorare nelle palestre. Il protocollo fornito dal Coni era rispettato in modo maniacale: dopo ogni utilizzo, il macchinario andava disinfettato con l’alcool, tra l’istruttore e il cliente c’era la distanza di sicurezza, tutti tenevano la mascherina, l’accesso alle strutture era contingentato, quindi il rischio di contagio era davvero basso. Era nell’interesse di tutti prevenire in ogni modo la contaminazione”.
Riguardo alle implicazioni psicologiche dello stop forzato, commenta: “Sarà l’argomento della mia tesi per la laurea magistrale in Scienze Motorie, sono convinto che lo sport sia prima di tutto strumento di benessere psichico. Tra i miei clienti, nell’ultimo anno, ho notato un grado crescente di demotivazione, specialmente tra i più anziani”.
Servizio completo su La Guida di giovedì 25 marzo 2021