Torino – I territori del Cebano e dell’Alta Val Tanaro sono stati colpiti negli ultimi 30 anni da ben cinque alluvioni (1994, 2000, 2011, 2016 e 2020). Venerdì 19 marzo, in una riunione via web organizzata dalla Fondazione CRC con la collaborazione della Fondazione De Mari di Savona, è stata presentata ai presidenti di Regione Piemonte, Alberto Cirio, e Liguria, Giovanni Toti, una recente proposta progettuale dedicata a prevenire il rischio idrogeologico attraverso la realizzazione di opere volte a trattenere le acque di scorrimento superficiale durante gli eventi meteorici estremi, per poi rilasciarle gradatamente dopo la fase più critica. La proposta pilota interessa la testata: la Val Tanarello, il cui bacino si estende per gran parte nel territorio ligure, in quanto la realizzazione di tale opera proteggerebbe specialmente Ponte di Nava, Ormea e Garessio e apporterebbe beneficio a tutti gli altri abitati a valle lungo l’asta del Tanaro. Il progetto, per cui è stata presentata una richiesta di contributo sulla Sessione erogativa generale 2021 di Fondazione CRC, è complementare allo studio idrogeologico sulla Valle Tanaro sostenuto con un contributo di 75 mila euro a favore dell’Unione Montana Valli Mongia e Cevetta, Langa Cebana, Alta Valle Bormida, Cebano e Alta Val Tanaro nell’ambito del bando Emergenza Alluvione 2020, promosso da LVIA nello scorso autunno e sostenuto da Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo. All’incontro hanno preso parte anche il presidente di Fondazione CRC Giandomenico Genta, il presidente di Fondazione De Mari Luciano Pasquale, l’assessore di Regione Piemonte Marco Gabusi e l’assessore di Regione Liguria Giacomo Giampedrone, la professoressa Anna Maria Ferrero e il professor Luciano Masciocco del Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università di Torino, oltre al Consigliere di Amministrazione Davide Merlino e alla Consigliera Generale Annalisa Bove, per la Fondazione CRC.