Cuneo – “Le residenze per anziani non ce la fanno più, sono in grande sofferenza e, se non si interverrà concretamente con la massima urgenza, molte di esse dovranno chiudere, con rilevanti ricadute a livello locale”. A lanciare il grido d’allarme sono Diocesi di Pinerolo, Diocesi della provincia di Cuneo, Diaconia Valdese Valli e Associazione Provinciale Cuneese Case di Riposo con un appello congiunto rivolto alla Regione.
“La pandemia – si legge nel comunicato firmato da Silvio Invernelli, presidente dell’associazione provinciale delle Case di riposo – ha generato un aumento esponenziale dei costi per gli acquisti di D.P.I., per la sanificazione, per la riorganizzazione gestionale e per l’aumento ingiustificato delle polizze assicurative contemporaneamente ha portato ad una riduzione di posti letto occupati a causa sia della complessità delle indicazioni fornite dall’unità di crisi della Regione Piemonte circa i nuovi inserimenti in struttura, sia del timore delle famiglie legato alle procedure di isolamento preventivo e all’impossibilità di poter far visita ai propri cari, sia dei mancati convenzionamenti da parte delle AA.SS.LL”.
“Nel mese di dicembre, l’ufficio stampa della Regione Piemonte aveva comunicato l’erogazione di ristori per 40 milioni di euro a sostegno delle case di riposo; sono trascorsi quasi tre mesi, ma le strutture non hanno ricevuto nulla, anzi, ad oggi pare, secondo dichiarazioni riportate da alcuni giornali, che non sia affatto scontato che questi aiuti verranno erogati davvero. L’Associazione Provinciale Cuneese Case di Riposo (rappresentata dal presidente Silvio Invernelli), le diocesi delle province di Cuneo e di Pinerolo (rappresentate da Mons. Marco Brunetti, Mons. Piero Delbosco, Mons. Egidio Miragoli, Mons. Cristiano Bodo, Mons. Derio Olivero), la Diaconia Valdese (rappresentata da Marco Armand Hugon) e Confcooperative Cuneo (rappresentata dal presidente Alessandro Durando), riunitesi in data 15 marzo 2021, lanciano quindi un ulteriore appello alla Regione Piemonte e al presidente della Giunta, Alberto Cirio, perché vengano presi provvedimenti tempestivi e adeguati per far fonte alla grave crisi che vede coinvolte le case di riposo.
Chiedono con forza di non far morire queste realtà territoriali, che, ad oggi, solo nella provincia di Cuneo e nel pinerolese, contano circa 4600 posti letto accreditati e circa 3000 lavoratori e, molto spesso, sono i motori delle realtà più marginali; di non negare il problema, mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, aspettando che la criticità si risolva da sé, con la chiusura delle strutture.
Si chiede che, a tutela degli ospiti, delle famiglie e di tutti i lavoratori che, a vario titolo, sono coinvolti, la Regione Piemonte, attraverso i suoi assessorati, attivi immediatamente azioni concrete e efficaci, a supporto di tutto il comparto delle case di riposo piemontesi, che non possono più attendere promesse mai mantenute”.