Torino – Da lunedì 15 marzo e per almeno due settimane in tutto il Piemonte saranno attive le limitazioni riservate ai territori nella cosiddetta “zona rossa” per cercare di limitare la diffusione del covid-19 visto il repentino aumento dei casi segnalato negli ultimi giorni. Per quanto riguarda la mobilità, sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, anche all’interno dei territori: non si può andare in altre regioni e in altri Comuni, né spostarsi all’interno del proprio Comune. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita (alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali), così come è consentito il transito sui territori in zona rossa qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti. In zona rossa, pertanto, è sempre necessaria l’autocertificazione per attestare che ci si sta muovendo per ragioni di lavoro, salute, necessità o attività consentite dal decreto. A differenza del periodo natalizio, non saranno consentite visite ad altri gruppi famigliari se non per aiuto o assistenza a persone non autosufficienti, comunque limitatamente a un adulto al massimo con due minorenni. Nei giorni 3,4 e 5 aprile sarà consentito andare al massimo in due con due bambini sotto i 14 anni a trovare amici e familiari in una abitazione, una sola volta al giorno, anche all’interno della propria regione.
Lo spostamento verso le seconde case, consentito dal decreto entro alcuni limiti, è espressamente vietato dall’ordinanza emanata dalla Regione Piemonte, secondo la quale “non è consentito recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case) ubicate nel territorio della Regione Piemonte fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità”, quali, ad esempio, quelle riguardanti urgenti manutenzioni (allagamenti eccetera). Identico divieto per chi “non risiede nel territorio della Regione Piemonte”.