Boves – “La scuola non è chiusa. E tanto meno morta, come purtroppo ho dovuto leggere oggi su un cartello ‘di protesta’, addirittura sovrastato, del tutto impropriamente, da un simbolo religioso. Proprio oggi, mentre diamo l’estremo saluto ad una mamma, scomparsa a causa del Covid”.
Così scrive sul sito internet dell’Istituto comprensivo Antonio Vassallo, la dirigente scolastica Olga Bertolino in relazione ad alcuni cartelli di protesta affissi con frequenza quotidiana davanti alla primaria di via Alba.
“La scuola è aperta – prosegue la Bertolino -. Le lezioni si tengono quotidianamente, prevalentemente online, nel tentativo di contenere l’epidemia in corso, in parte in presenza, benché ad orario ridotto, per alunni con bisogni educativi speciali. La scuola è aperta. Sono aperte le menti e i cuori. Sono aperte le mani, in un abbraccio e un girotondo ideale in cui desideriamo stringerci tutti”.
Inevitabile un riferimento all’impegno profuso dai ragazzi, dalle famiglie, dai docenti e da tutte le categorie professionali impiegate nella scuola.
“Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, supportati dalle famiglie, si collegano quotidianamente per le lezioni in didattica a distanza; le ore di lavoro degli insegnanti non si contano, i collaboratori scolastici stanno continuando a operare per mantenere gli edifici aperti, accoglienti e sanificati, il personale amministrativo non si risparmia per sostenere un carico organizzativo e gestionale crescente, complesso e quasi sempre ignorato. La scuola è aperta, la scuola è viva, e sta accanto ai suoi allievi”.
Infine un appello a mettere da parte le polemiche e cercare la migliore soluzione per i soggetti protagonisti di questa situazione: gli alunni.
“Aiutiamoli, dando loro affetto, professionalità, serenità, anche in questo periodo lungo e difficile – conclude la dirigente -. Cresciamo insieme”.