L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della Donna. È l’occasione per ricordare, da tanti anni a questa parte, il coraggio delle donne, le disuguaglianze di genere, le irraggiungibili pari opportunità, le disparità salariali e pensionistiche e, soprattutto in questi ultimi tempi, le tante violenze domestiche da loro subite.
Ma c’è un ‘altra data che passa spesso inosservata, ed è il 10 novembre di ogni anno. Calcolando il divario salariale fra uomini e donne al 14,1% in media nell’UE, la Commissione europea ha fatto notare che quella percentuale equivale a circa due mesi di lavoro non retribuito per le donne. Ha quindi deciso di dedicare simbolicamente il 10 novembre di ogni anno alla “Giornata della parità salariale”. (Equal pay day).
Da ricordare che, alla velocità in cui si riduce tale divario, ci vorranno ancora decenni per raggiungere la parità e riconoscere alle donne il giusto valore del loro lavoro.