Cuneo – Genitori e insegnanti cuneesi si sono dati appuntamento oggi (lunedì 8 marzo) alle 10.30 di fronte al Duomo per protestare contro la decisione di chiudere nuovamente le scuole di ogni ordine e grado fino a sabato 20 marzo compreso. Nel rispetto delle distanze non c’è stato il corteo ma i partecipanti si sono sparpagliati in via Roma per poi spostarsi davanti al Comune a suon di fischietti, tamburelli e campanelli per raggiungere Comune e Prefettura gridando un forte “No” contro la didattica a distanza, ma c’è anche chi partecipa da casa, davanti alla webcam, con un foglio bianco, un disegno o con lo slogan “Rifiutiamo la dad”. Una protesta pacifica che si svolge nel rispetto delle regole anti contagio e del distanziamento, le stesse che vanno rispettate in classe, se solo ce ne fosse una in cui poter tornare. Invece, a distanza di un anno dalla prima chiusura, bambini e ragazzi si ritrovano ancora a vedere insegnanti e compagni nello schermo di un computer mentre i genitori devono ricorrere allo smartworking o all’aiuto di nonni e babysitter per badare a loro. Ma la problematica non è solo scolastica e organizzativa, la preoccupazione di genitori e insegnanti riguarda anche le ricadute sociali e psicologiche che questo isolamento ha provocato e continua a provocare.