Cuneo – Sarà ufficializzata solo domani sera mercoledì 3 marzo dopo una giornata di incontri e di confronti per approfondimenti, la decisione del governatore Alberto Cirio per la chiusura o meno delle scuole in Piemonte. Ma sembra che si vada nella direzione restrittiva di uno stop di tutte le scuole della Regione a partire dal 6 marzo per quindici giorni.
La chiusura di tutte le scuole di ordine e grado e non solo più dalla seconda media in su come era avvenuto in autunno, sembra dunque possa essere adottata in concomitanza con il giorno di partenza del nuovo Dpcm di Draghi, che chiude le scuole nelle zone rosse e introduce la sospensione totale dell’attività didattica anch in zona arancione o gialla a discrezione dei governatori in presenza di tre paramenti: l’incidenza sul territorio maggiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti, la presenza certificata di casi da variante e l’incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana.
E sembra proprio essere questa la causa della possibile decisione perché “fino al monitoraggio fatto venerdì scorso la situazione mostrava un lieve incremento ma era tutto sotto controllo. Negli ultimi giorni si sta registrando un incremento importante che non possiamo non analizzare” dicono fonti regionali vicine al presidente.
Rimane comunque nelle facoltà del presidente di decidere di applicare la decisione anche solo a singole aree o comuni dove si verifichino le tre condizioni previste dal nuovo Dpcm.
Anche i sindacati uniti della scuola questa sera hanno scritto al presidente Cirio chiedendo di essere informati con dati certi e in modo “diretto e puntuale”.
Cirio non è nuovo a queste decisioni, un anno fa era già stato così: anche se i dati piemontesi erano decisamente migliori delle regioni vicine e le scuole in Piemonte avrebbero potuto rimanere aperte, decise per la chiusura come la vicina Lombardia. I dati dei contagi nelle scuole stanno aumentando ma sono ben lontani da quelli di fine ottobre e novembre: il 1° marzo sono stati registrati 113 casi, il 2 marzo 186 contro i 352 del 30 ottobre, i 394 del 3 ottobre e i 429 del 6 novembre.