Verzuolo – “C’è una dato che rende tutto più chiaro di mille parole: quest’anno ha determinato 35 morti in più rispetto all’anno precedente”. Nelle parole del sindaco Giovanni Carlo Panero le difficoltà che Verzuolo ha vissuto in questo anno di emergenza.
“Abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per affrontare le difficoltà che man mano si presentavano, attivato interventi con la Protezione Civile a sostegno delle persone sole bloccate in casa, lavorato a stretto contatto con l’Usca per sostenere la Casa di riposo e organizzato il Settembre ragazzi insieme alla parrocchia per venire incontro alle esigenze delle famiglie e dei bambini” racconta.
L’emergenza sanitaria si è però trasformata nei mesi anche in emergenza economica, 184 famiglie hanno fatto domanda per avere i buoni alimentari durante il primo lockdown. “Abbiamo dovuto integrare il fondo da 74 mila euro dello Stato con altri 12 mila euro per soddisfare ulteriori 56 domande – continua Panero -. Insomma, abbiamo toccato con mano la crisi che il Coronavirus si è portato dietro. Pensiamo anche agli stranieri, dai noi il 15,77% della popolazione, persone che lavorano nella frutta, nell’agricoltura, nell’edilizia, che sono rimasti fermi per mesi. Ma abbiamo visto anche la povertà relazionale, con bambini in difficoltà per la Dad e anziani a cui è mancato l’aspetto della socialità”.
Per non parlare del- le difficoltà del commercio. “Abbiamo creato un fondo da 77 mila euro da destinare alle piccole imprese dell’artigianato e del commercio, abbiamo già ricevuto 37 domande su 81 imprese presenti sul territorio comunale – dice il sindaco -. Oltre al mero contributo economico, vorremmo anche attivare dei servizi di tutoraggio in collaborazione con Confcommercio per affiancare giovani che vogliano investire in un’attività commerciale a Verzuolo per valorizzare i prodotti locali”.
Servizio completo su La Guida del 25 febbraio 2021