Cuneo – Proprio mentre la politica cuneese, non quella regionale che non si è ancora espressa, decide di abbandonare il Santa Croce scegliendo l’area del Carle per il nuovo futuro ospedale unico, arrivano da Roma ben 33,8 milioni di euro per l’adeguamento antisismico dei presidi ospedalieri. Una quantità ingente di denaro dal cosiddetto “decreto Speranza” che dovranno essere investiti su un ospedale che sarà poi abbandonato e magari demolito. Dalla finanziaria del 2019 oltre 74 milioni arriveranno in Piemonte dove sono in programma 19 interventi strutturali da completare entro il 2033 e di questi fondi fa incetta proprio l’azienda ospedaliera cuneese Santa Croce e Carle che ottiene quasi la metà dei fondi del Piemonte: 33,8 milioni per lavori di adeguamento antisismico e antincendio. Di quei 33,8 milioni di euro sono previsti 30 milioni per l’adeguamento antisismico dell’ospedale, 1.400.000 euro per l’antincendio al Santa Croce e 2.400.000 gli euro a bilancio per il nuovo sistema di antincendio del Carle di Confreria.
Resta il dubbio se abbia senso spendere tutti questi soldi per una struttura che non sarà più utilizzata come ospedale e che sarà ridimensionata.
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